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Se da bambina mi avessero giurato che da grande avrei potuto nuotare nell'oceano indiano sulla barriera corallina, in mezzo a tanti pesci colorati e stare in riva al mare con enormi tartarughe che mi sarebbero venute in contro, che avrei potuto tenere in mano una di loro nata da appena un giorno, che avrei cavalcato una dolcissima enorme elefantina di 20 anni, che avrei pranzato e riposato con intorno una ventina di scimmie curiose e che alcune di loro mi avrebbero passeggiato allegramente sulle spalle. Se mi avessero raccontato che avrei passato la giornata su una grossa jeep dentro un safari dai colori strabilianti: il verde brillante degli alberi, il rosso corposo della sabbia, il cielo di un azzurro brillante. Se mi avessero detto che certi tramonti possono mozzarti il fiato o che mi sarei emozionata guardando un alba a bordo di una barca diretta a largo, dove avrei potuto incantarmi a guardare balene e delfini esibizionisti. Se mi avessero narrato che avrei girato gran parte di un isola tropicale in due settimane con uno zaino in spalla, scoprendo i piatti tipici brutti per la vista ma stupefacenti per il palato, tra lunghe camminate, lunghe corse su vecchi autobus affollati o su piccoli tuk tuk che sfrecciano come missili nelle strade suonando all'impazzata, lunghi e lenti percorsi in treno con le raccoglitrici di thé nella terza classe affacciata al bordo della porta d'entrata ammirando panorami incantevoli, su vecchi e piccoli catamarani a remi guidati da un silenzioso vecchietto; e che alla fine di ogni corsa ci sarebbe stata sempre una sensazione di stupore di fronte a lunghe fasce di spiagge ammalianti, immense cascate da osservare al bordo di un alto burrone, enormi distese di colori lucenti, profondi limpidi fondali su distese di coralli. Se mi avessero accennato che da grande avrei trovato la felicità in una simpatica vecchina senza denti che non sa parlare e a gesti mi dice quanto sono bella ai suoi occhi, nel sorriso di chi 12 anni fa ha perso tutto e con tanta forza si è rimesso in piedi, in un ragazzo che sfama una cucciolata di cani abbandonati, in un gruppo di bambini poveri che giocano a pallone su una spiaggia. Se da bambina mi avessero rivelato che da grande sarei diventata una donna al quale non serve una folta chioma di capelli lunghi come quello delle principesse, ne un fisico perfetto come quello di barbie, tanto meno un oufit o un make up impeccabile per essere una donna felice e serena con me stessa. Se mi avessero davvero descritto tutto questo, io non ci avrei creduto. Sarebbe stato tutto troppo oltre alla mia immaginazione. Sono certa però che se da bambina mi avessero parlato di tutto questo, avrebbero trascurato il trauma del primo approccio con il mercato storico del centro, gli scarafaggi che mi avrebbero passeggiato accanto ai piedi, la povertà, gli odori che ti stendono, le fogne scoperte, il soffocante smog della capitale, la mancata pulizia, le piogge improvvise fuori stagione, le tombe sulla strada, le dolorose ustioni dopo 2 sole ore di sole, lo stress della guida della gente del posto, la quantità di cani abbandonati, i letti scomodi, i mal di schiena e il cibo troppo piccante. Si perché la verità è questa, lo Sri Lanka non é un mondo tutto rosa e fiori, è un paese fatto di alti e bassi, ma a mio avviso questo è solo un piccolo prezzo da pagare per vivere a pieno una cultura che ti riempie il cuore. Se da bambina mi avessero giurato che il "principe azzurro" non lo avrei riconosciuto a colpo d'occhio, che sarebbe entrato nella mia vita lentamente in un periodo difficile, in punta di piedi senza far troppo rumore mi avrebbe insegnato ad amare ma soprattutto ad amarmi, non facendomi diventare migliore ma semplicemente facendomi essere me stessa, e che non sarebbe stato lui tutta la mia felicità, molto di più: mi avrebbe insegnato a essere felice. Che ogni giorni mi avrebbe fatta sentire amata e mi avrebbe regalato lacrime di gioia e rumorose risate. E che sarebbe stato lui a regalarmi la più grande esperienza di tutta una vita, tanto da non avere abbastanza parole per ringraziarlo, io non avrei creduto nemmeno a questo. Sono certa però che se da bambina me lo avessero descritto, avrebbero evitato di dirmi che sarebbe stato un gran rompipalle e che non sarebbe arrivato vestito d'azzurro sul cavallo bianco, ma a piedi, con le sue scarpe rotte, tutto tatuato, con una folta barba, infilandomi le dita nel naso. Si be, forse questo, da bambina, meglio non saperlo. #srilanka ❤